domenica 15 dicembre 2013

Parolacce del sociale #1: EDUCARE.


Caro educatore, cara educatrice
respira profondamente, non tutto è perduto.
Cioè tutto no ma molto si.
Ti faccio alcuni esempi di ciò che non puoi pensare di recuperare:

Soldi, una volta trasformati in tasse universitarie e libri, puoi considerarli andati, come risucchiati da una sala Bingo. Stipendi arretrati? Quelli li vedranno forse i tuoi posteri.

e poi il tempo: Studio, tirocinio, file in segreteria, colloqui di lavoro, cercare di capire che cazzo di lavoro è questo, telefonate per chiedere quando arrivano i soldi. Nessuno ti ridarà i tuoi giorni migliori.

Ma non tutto è perduto fidati. Puoi ancora giocare delle carte. Per questo ti invito a riflettere.
Prima però respira. E’ molto zen respirare. E soprattutto gratis, per ora. Prima o poi si pagherà anche l’aria e allora, con lo stipendio che prendi … buona apnea!
Quindi finché puoi inspira ed espira.
Riflettere, dicevamo.

Hai mai cercato su un dizionario la parola educare, quella da cui deriva il tuo titolo, la tua professione e parte della tua identità?

Il Devoto Oli da come primo significato: “Guidare, condurre a un conveniente livello di maturità sul piano intellettuale e morale”. 
Ora guardiamoci in faccia: Ti pare che io e te, se avessimo saputo come finiva, ci saremmo “condotti” fin qui? Sai che ridere io e te che guidiamo gli altri. Non ci pigliamo per il culo, almeno io e te, diciamocelo. Ci hanno fregato, soldi, tempo e lasciato al lato di una strada co sto titolo di educatore e con l’implicito monito “E mo’ campa” e noi su più piccola scala stiamo cercando di fottere quelli meno furbi di noi  (sempre di meno) che riusciamo a trovare sulla piazza.

Sviluppare, affinare con l’insegnamento. E’ la seconda definizione. Si ma insegnamento di che? Cioè se uno va in palestra l’istruttore è uno specialista del corpo umano e ti aiuta a dimagrire, a rafforzarti eccetera. Se invece vai a lezioni di pianoforte, il maestro ti insegna a suonarlo.
Tu paghi per andare in palestra o a scuola di musica e in cambio hai qualcosa.
Tu educatore, esattamente cosa insegni? In cambio di cosa un tuo allievo dovrebbe pagarti?

Rendere avvezzo con l’esercizio. Insiste il glossario. In cosa ti sei mai esercitato, Educatore? Il numero massimo di pasti che riesci a saltare? Quanti giorni puoi campare con una sola banconota da 5 Euro? Quanto riesci a permanere nella medesima squallida stanza da fuori sede oltre il pagamento dell’ultimo affitto?
Quanto riesci a resistere di fronte a quell’utente stronzo che ti prende per il culo tutto il giorno mentre tu sorridi, e formuli frasi in italiano corretto perchè devi mantenere un aplomb professionale?

Cosa? il tuo specifico professionale sarebbe la “relazione”? Mettere in campo delle competenze che ti permettano di modificare il comportamento dei tuoi utenti? Caro educatore, permettimi di farti notare che, nel medesimo dizionario, il Devoto Oli,  questo corrisponde non a educare, bensì a “manipolare”.
Devo però convenire con te che le Relazioni nel sociale, possono essere redditizie. Se per esempio compri una copia del Messaggero e vai agli annunci economici nella Sezione “Relazioni Sociali”, sono sicuro che ti si aprirà un mondo nuovo in cui , con un po’ di impegno, puoi trovare una collocazione. Basta azzeccare l’annuncio giusto. 
Suggerirei una cosa tipo: 
Daniele maschio italiano assoluta novità bellissimo dotatissimo disponibile discreto, 
oppure
Piramide italianissima mora
sexy abbondantissimo decoltè da impazzire fantasie indimenticabili intransigente.

Come? Non hai il fisico? Certe cose non le fai per principio?

Non ti preoccupare, un altro bel respiro, caro Educatore, cara Educatrice, te lo dicevo all’inizio che non tutto è perduto. Il dizionario della lingua italiana DEVOTO OLI riserva una quarta definizione del verbo educare arcaica e poetica, come dicono gli stessi autori del famoso vocabolario, e una speranza per tutti noi:


Riferito a piante, allevarle.

[Blanqui]

Nessun commento:

Posta un commento