venerdì 20 dicembre 2013

Anche Papa Francesco è intervenuto nell’annosa questione che sta dividendo il mondo del sociale, la sua posizione è come sempre netta e inequivocabile.  Se lo ha fatto lui… puoi farlo anche tu!!!

giovedì 19 dicembre 2013

Ricaduta #1

Purtroppo la Educatite è una patologia mentale grave soggetta a periodiche ricadute.
Non ce la facciamo proprio a stare un mese senza voler educare le masse
... quindi beccateve questa:


mercoledì 18 dicembre 2013

#quello che gli operatori non dicono #2 Risposta degli Operatori Sociali a Babbo Natale

Caro Babbo Natale è inutile che cerchi di provocarci con queste “banalità” natalizie, noi non ci lasciamo “corrompere” dai mediocri ed insulsi bisogni terreni, noi cerchiamo il valore personale e professionale delle cose e delle persone, ci piace il con-tatto, il ri-conoscere per ri-nascere, co-operare e con-dividere insieme.  Ci piace spezzare le parole, perché è più figo, anche se non le capiamo, e non ci importa perché tanto  l’essenziale è invisibile agli occhi e noi gli occhi ce li bendiamo per bene… ma tu che ne vuoi sapere, sporco materialista che non sei altro… e sai che ti diciamo ? evviva LA BE-FA-NA!!!

martedì 17 dicembre 2013

SocialOttimismo Natalizio #1



Quando smetteranno di finanziare la tua cooperativa, 
e chiuderanno il servizio per cui lavori,
e rimarrai senza occupazione,
e cercherai qualcuno che ti aiuti a  ricollocarti,
e non troverai nessuno a darti una mano,
e penserai: “Che scemo/a!
Quel servizio che aiutava i disoccupati, 
quelli senza titolo  o con titolo di studio debole,
quelli a rischio, che oggi lavorano e domani chi lo sa,
insomma quelli come me, 
beh quel servizio li ha chiuso. 
Lo so per certo, 
ci lavoravo io!”
[Blanqui]

lunedì 16 dicembre 2013

#quello che gli operatori non dicono #1 - Lettera di Babbo Natale all’Operatore sociale

Caro Operatore sociale, neanche quest’anno ho ricevuto tue notizie, lo so che non hai bisogno di niente, che sei felice così, che hai troppo da fare per pensare a me,  ma ti voglio comunque ricordare che ti  sono vicino… se ti serve un bustino che ti aiuti a sollevare con meno dolori i tuoi utenti, un bel sorriso stampato sul viso anche quando vorresti mandare tutti a quel paese, un par de scarpe nuove per i kilometri che ti devi fare da un utente all’altro, un vaffa.. in meno dall’utente incazzato, un bel contrattino "a chiamata" che ti copra i prossimi 5 anni di lavoro, insomma chiedimi  qualsiasi cosa ma…. no LO STIPENDIO NO!!!
E voi che chiedereste a Babbo Natale???

domenica 15 dicembre 2013

Parolacce del sociale #1: EDUCARE.


Caro educatore, cara educatrice
respira profondamente, non tutto è perduto.
Cioè tutto no ma molto si.
Ti faccio alcuni esempi di ciò che non puoi pensare di recuperare:

Soldi, una volta trasformati in tasse universitarie e libri, puoi considerarli andati, come risucchiati da una sala Bingo. Stipendi arretrati? Quelli li vedranno forse i tuoi posteri.

e poi il tempo: Studio, tirocinio, file in segreteria, colloqui di lavoro, cercare di capire che cazzo di lavoro è questo, telefonate per chiedere quando arrivano i soldi. Nessuno ti ridarà i tuoi giorni migliori.

Ma non tutto è perduto fidati. Puoi ancora giocare delle carte. Per questo ti invito a riflettere.
Prima però respira. E’ molto zen respirare. E soprattutto gratis, per ora. Prima o poi si pagherà anche l’aria e allora, con lo stipendio che prendi … buona apnea!
Quindi finché puoi inspira ed espira.
Riflettere, dicevamo.

Hai mai cercato su un dizionario la parola educare, quella da cui deriva il tuo titolo, la tua professione e parte della tua identità?

Il Devoto Oli da come primo significato: “Guidare, condurre a un conveniente livello di maturità sul piano intellettuale e morale”. 
Ora guardiamoci in faccia: Ti pare che io e te, se avessimo saputo come finiva, ci saremmo “condotti” fin qui? Sai che ridere io e te che guidiamo gli altri. Non ci pigliamo per il culo, almeno io e te, diciamocelo. Ci hanno fregato, soldi, tempo e lasciato al lato di una strada co sto titolo di educatore e con l’implicito monito “E mo’ campa” e noi su più piccola scala stiamo cercando di fottere quelli meno furbi di noi  (sempre di meno) che riusciamo a trovare sulla piazza.

Sviluppare, affinare con l’insegnamento. E’ la seconda definizione. Si ma insegnamento di che? Cioè se uno va in palestra l’istruttore è uno specialista del corpo umano e ti aiuta a dimagrire, a rafforzarti eccetera. Se invece vai a lezioni di pianoforte, il maestro ti insegna a suonarlo.
Tu paghi per andare in palestra o a scuola di musica e in cambio hai qualcosa.
Tu educatore, esattamente cosa insegni? In cambio di cosa un tuo allievo dovrebbe pagarti?

Rendere avvezzo con l’esercizio. Insiste il glossario. In cosa ti sei mai esercitato, Educatore? Il numero massimo di pasti che riesci a saltare? Quanti giorni puoi campare con una sola banconota da 5 Euro? Quanto riesci a permanere nella medesima squallida stanza da fuori sede oltre il pagamento dell’ultimo affitto?
Quanto riesci a resistere di fronte a quell’utente stronzo che ti prende per il culo tutto il giorno mentre tu sorridi, e formuli frasi in italiano corretto perchè devi mantenere un aplomb professionale?

Cosa? il tuo specifico professionale sarebbe la “relazione”? Mettere in campo delle competenze che ti permettano di modificare il comportamento dei tuoi utenti? Caro educatore, permettimi di farti notare che, nel medesimo dizionario, il Devoto Oli,  questo corrisponde non a educare, bensì a “manipolare”.
Devo però convenire con te che le Relazioni nel sociale, possono essere redditizie. Se per esempio compri una copia del Messaggero e vai agli annunci economici nella Sezione “Relazioni Sociali”, sono sicuro che ti si aprirà un mondo nuovo in cui , con un po’ di impegno, puoi trovare una collocazione. Basta azzeccare l’annuncio giusto. 
Suggerirei una cosa tipo: 
Daniele maschio italiano assoluta novità bellissimo dotatissimo disponibile discreto, 
oppure
Piramide italianissima mora
sexy abbondantissimo decoltè da impazzire fantasie indimenticabili intransigente.

Come? Non hai il fisico? Certe cose non le fai per principio?

Non ti preoccupare, un altro bel respiro, caro Educatore, cara Educatrice, te lo dicevo all’inizio che non tutto è perduto. Il dizionario della lingua italiana DEVOTO OLI riserva una quarta definizione del verbo educare arcaica e poetica, come dicono gli stessi autori del famoso vocabolario, e una speranza per tutti noi:


Riferito a piante, allevarle.

[Blanqui]

sabato 14 dicembre 2013

Dare, fare, stare, lettera e testamento! #Perversione #14 #soldi#3


vecchietti che lavorano a maglia ridendo allegramente
"In questo LAVORO HAI IL  PRIVILEGIO di FARE, DARE, STARE con PERSONE E NON PEZZI DI CARTA." 
ED E' PER QUESTO CHE FAI QUESTO LAVORO, NON PER I SOLDI!  

Caro Operatore Sociale,  l'elemento imprescindibile del lavoro è il denaro. Il resto si chiama REALIZZAZIONE PERSONALE in campo affettivo o creativo e si può raggiungere anche con una buona intesa sessuale col partner, vita sociale ampia e variegata, procreazione, attività ludico, espressivo, artistiche, cura e allevamento di figli propri e altrui, cura e allevamento di animali e frutti della terra, viaggi, volontariato alla Caritas. Se invece vuoi lavorare, la prima cosa di cui dovresti preoccuparti è che il tuo lavoro sia degnamente ed equamente remunerato.

Per aprire il ventaglio delle tue possibilità evolutive, e darti delle indicazioni pratiche, ( perchè  sappiamo tu essere un po' tardo di comprendonio) elenchiamo qui sotto una serie di attività che danno quindi lo stesso privilegio di DARE, FARE, STARE , lettera o testamento , in modo ugualmente gratuito,  e non ti costringono ad andare a lavorare di notte,  all'alba, nelle feste comandate o per 8 ore al giorno in posti malsani, ai bordi di periferia. 

1) Rapporti etero-omo sessuali consensuali con uno o più partner (più partner è utile per "Fare Rete")
2) Bricolage con il nonno
3) Costruzione ferrovia lego con il figlio cinquenne del vicino
4) Lavoro a maglia con le comari del paese
5) Graffiti alla stazione con un gruppo di writers
6) Vacanze in un villaggio turistico
7) Vacanze in una comunità indigena dell'Amazzonia
8) Raccontare fiabe a figli, nipoti o pronipoti, propri, acquisiti o adottati a  distanza.
9) Giocare a Trivial Pursuit con amiche del liceo
10)  Giocare a palletta col tuo cane ( si lo so, il cane non è una persona, ma forse dopo 20 anni di lavoro sociale il tuo cane è l'unico essere vivente che ha mantenuto rapporti con te) 
(Cub@linda)





venerdì 13 dicembre 2013

DAGLI EDUCATORI MI GUARDI DIO CHE DAI NEMICI MI GUARDO IO: DISSOCIAMOCI VA AL MA CHE TE READING?

L’operatore sociale ricerca i propri simili non solamente per creare gruppi sovversivi di protesta, talvolta la sua perversione arriva al surreale quando ricerca propri simili per auto sostenere la propria misera condizione. Dei gruppi di auto-mutuo aiuto che si ritrovano e cercano di alleggerire tutta la pesantezza che la condizione stessa dell’essere operatore sociale porta con sé, ricreando situazioni ludico infantili che sfiorano il ridicolo. Se ti capita di passare in un parco e vedere un gruppo di giovani adulti in cerchio che cantano “ci son due coccodrilli ed un orango tango…” non ti allarmare (si fa per dire) : sono solo educatori che hanno organizzato una giornata celebrativa sui “Valori del sociale oggi” con scambio di figurine incluso!!!!






Driiiin! 
Driiiin!
- Pronto?
- Qui è l'Eduraduno, cercavo voi dissociati, per un reading, Venerdì 13 ...
- Ma boh, mica lo so, EduChe?
- Siamo un'associazione di Educatori
- Oh Marò! Aspè che parlo con le altre.
- Mantellà c'hanno invitato, dice che so' educatori
- Noooo, non ce la posso fa!
- Cubalì, tu che dici?
- Che voi fa, so giovani che sbajano, ma so giovani!
- Che famo Blanqè ce annamo?
- Ma si annamoce, solo che ...
- Che?
- A Cubalì non me ricordo che ce sta dopo l'orango?
- due piccoli serpenti 
- e poi?
- A Mantellà ... poi l'aquila reale, 
- Oddio che m'hai fatto ricordà! ... il gatto il topo e l'elefante non manca più nessuno solo non si vedono i due liocorni
- Cazzo ce semo ricascati
- Che voi fa, portamo er marchio 'nfame dell'operatore sociale.

- Eduraduno sei sempre in linea?
- Si
- Prepara un par de birre che arrivamo.

giovedì 12 dicembre 2013

#Perversione #13 COSA FARO' DA GRANDE

L’operatore sociale, quando non ha più nulla da dire ai suoi utenti ma soprattutto a se stesso comincia a fare IL FORMATORE.  Quanti altri operatori sociali sfigati alle prime armi, pieni di speranze sono pronti ad ascoltare le tue esperienze, pendono dalle tue labbra in cerca di significati della propria professione: “motivazioni” , “mission” , “vision”, e tu sadico Operatore Sociale che adesso però sei un sadico Formatore, ti senti finalmente considerato da qualcuno e puoi finalmente raccontare le stesse frottole che sono state raccontate a te tanto tempo fa. Tutti in circolo (perché il setting è importante) ci dobbiamo guardare bene in faccia, magari ci guardiamo un bel film sulla sfiga di qualcuno e su come il protagonista risolve magicamente il problema (tanto è un film…). O ancora meglio gli sottoponi un caso su cui costruire un PROGETTO EDUCATIVO, non un caso qualsiasi, ma IL CASO, quello che ti ha fatto sentire un fallimento per anni, che non hai mai saputo risolvere, che ti sei portato a casa fino a non dormire di notte e che ti ha definitivamente convinto a fare il FORMATORE!!!

mercoledì 11 dicembre 2013

Pubblicità Progresso #3


In Italia ogni mattina, quando sorge il sole,
un operatore sociale si sveglia, sa che dovrà correre più dell'addetto alle paghe della sua cooperativa sociale* o non beccherà un acconto sullo stipendio arretrato**

In Italia, ogni mattina, quando sorge il sole,
un addetto alle paghe di una cooperativa sociale si sveglia e sa che dovrà essere più creativo*** dell'operatore sociale per evitare che questi ricorra all'ingiunzione di pagamento.

In Italia, ogni mattina, quando sorge il sole,
non è importante che tu sia un operatore sociale o addetto paghe di una cooperativa.
L'importante è
DISSOCIARSI DAL SOCIALE!
[Blanqui]

Note:

* Addetto paghe di cooperativa sociale: Nelle organizzazioni del terzo settore sono rari i casi di profili amministrativi puri. Molto spesso in amministrazione troviamo Ex operatori sociali che tra il burnout e la disoccupazione scelgono la terza via: una scomoda scrivania alla fine di una coda di postulanti. Mago della doppiezza: Doppio legame (deve convincere gli operatori sociali con amichevoli pacche sulle spalle che in fondo non è grave il fatto che lo stipendio di agosto non sia ancora arrivato, mentre dentro di lui un serial killer bestemmia in aramaico perchè eccheccazzo siamo a dicembre, e nemmeno lui ha ancora visto uno di quei maledetti euri, guadagnati grondando sudore come un porco a quella stessa scrivania sotto a un condizionatore rotto di default, per compilare cedolini dal valore legale inferiore a quello delle banconote del monopoli), Doppio Whisky (per dimenticare) e, di conseguenza, doppia diagnosi.


** anticipo su un arretrato: Qui il retropensiero sociale raggiunge le vette più alte. Si supera la logica aristotelica e la fisica quantistica, unico caso al mondo di ossimoro corrispondente ad una fatispecie reale. Il principio può essere enunciato come segue:

"La porzione minima di una certa somma, dovuta a te dall'ente per cui lavori, la cui elargizione è maturata da un numero n di mesi, con n che assume valori spesso superiori a 6, che, nel mercato del lavoro ordinario  renderebbe suddetto ente moroso nei tuoi confronti, traslata al sociale e conferita dopo parecchie lamentazioni e preghiere assume il nome di anticipo."


*** creatività: l'addetto paghe mette a frutto tutta la sua passata esperienza di operatore sociale. Sa mimetizzarsi da vaso con Potus in pochi secondi, riesce a farsi passare per il riparatore del condizionatore grazie alle sue doti ipnotiche, è in grado di dire al telefono frasi come: "è appena uscito", "è in corso una esercitazione antincendio", "è andato in banca per farsi anticipare le fatture del prossimo millennio" imitando la voce di chiunque.

martedì 10 dicembre 2013

Totem&Tabù: #soldi #2 Anche i ricchi educano

ragazzo nudo ricoperto di banconote
Quante volte hai detto:
 - Si, è vero. Mi pagano 5 euro l'ora. 

Ho spaccato 3 volte l'asse delle ruote per raggiungere il Campo della Monachina, ho preso la broncopolmonite e la salmonelllosi, ho impegnato il frigorifero e venduto il corredo di mia madre, domani mi sfrattano e forse vado a vivere al Campo, ma........................................
ma il fatto che Slobodan il terribile sia stato promosso in prima media mi ripaga di tutto!


Caro Operatore  sociale, forse Slobodan non te lo dice perchè gli fai pena, ma lui non studia perchè tu sei povero. Studia perchè gli piace. E se tu guadagnassi 5.000 euro al mese per aiutarlo a scuola non si farebbe alcun problema, si farebbe promuovere lo stesso, perchè i soldi a lui piacciono tanto quanto i libri di scuola.
[Cub@linda]



lunedì 9 dicembre 2013

#SocialPanettone #3 - I WANT YOU!!!

Si avvicina il Natale… sta terminando un altro lungo e faticoso anno lavorativo, l’operatore sociale è stanco, sogna qualche giorno di riposo, non pagato naturalmente,  magari vorrebbe trascorrere le feste in famiglia o con gli amici (se gliene è rimasto qualcuno…) o anche da solo senza rompicoglioni intorno a sé, ma non ce la fa, non ce la fa proprio a dire NO! Quando si presenta il coordinatore del servizio a chiedere a LUI/LEI  la disponibilità per i turni festivi   il suo primo pensiero è: <lo ha chiesto proprio a me! Sono io il PRESCELTO!> e di fronte a tale chiamata tutta la determinazione che si era imposto svanisce in un lampo e viene  posseduto dal solito impeto di onnipotenza!!!!

domenica 8 dicembre 2013

I Casi dell'Educatore Privato Farlock Holmes episodio #1: Una questione terminologica


Uscito dalla facoltà di Scienze della Formazione con il titolo di Educatore Professionale Coordinatore dei Servizi Educativi, dopo  mesi passati a cibarmi di pane e locuste e a chiedermi cosa cazzo fosse un “Educatore Professionale Coordinatore di Servizi Educativi” vidi un annuncio su Porta Portese, Sezione Hobbies / Tempo libero fai da te.

“Cercasi assistente tirocinante, offresi  2 pasti  al giorno e un terzo di porzione su divano letto a una piazza e mezzo. Solo referenziati. No perditempo. Rivolgersi a Agenzia Educativa privata Farlock Holmes”

Seguiva numero telefonico.
Avevo finito il pane e il credito dal fornaio e le locuste mi erano venute un po’ a noia. Non mi restituivano nemmeno le calorie che impiegavo per catturarle visto che era già dicembre, inoltre, un terzo di letto a una piazza e mezza era sempre meglio dello scomodo sedile del 45 notturno su cui trascorrevo le notti di quel rigido inverno.



Chiamai, presi un appuntamento  e il telefonista mi disse di presentarmi il giorno dopo per la selezione.

Quando arrivai all’Agenzia, che aveva sede in un box auto di 13 metri quadri al secondo piano  sotterraneo di uno stabile popolare a Ponte di Nona, a soli 22 km dal centro di Roma e a 15 dal centro di Gallicano nel Lazio, scoprii con grande sollievo che non avrei dovuto attendere molto. In fila c’ero solo io. Fu allora che conobbi Farlock Holmes, un vero e navigato Educatore. Fui rapito dalla sua figura. 

Alto, sguardo assorto nella risoluzione di chissà quale complicato enigma, si preparava la pipa recuperando frammenti di tabacco bruciacchiati da cicche spente raccolte in strada. Il suo abbigliamento era stiloso anzichenò, dal cappellino Forclaz  alle scarpe Quechua, tutto griffato  “prodotto Blu di Decathlon”.

Feci in tempo a dire solo:
- Mi chiamo Watson. Elementare Watson.
Il telefono squillò. Farlock alzò il ricevitore.

- Agenzia Educativa Farlock Holmes, disse
- ….
- Si
- ….
- Arriviamo subito.

Riattaccò e mi disse:
- Andiamo Watson!

Si alzò dalla scrivania Ikea Laiva (€17,99) e mi fece segno di seguirlo. Risalimmo dal secondo piano sottoterra alla superficie e lo seguii fino ad una bici Graziella color ruggine legata ad un palo
- Si sieda pure sul sellino e pedali, si consideri in prova, le darò le indicazioni per arrivare sulla scena del misfatto
Lui prese posto sul portapacchi e io cominciai a pedalare.

40,8 Km dopo eravamo  al Centro di Aggregazione Giovanile di Casalotti.
Un educatore ci fece entrare e senza nemmeno una parola ci mostrò il caso da risolvere:

Tre ragazzi  si stavano lanciavano insulti terribili oltre alle suppellettili del centro.
- Tu sei un frocio succhiacazzi, diceva uno
- Zingaro di merda, diceva un altro
- Mongolino spastico! diceva un terzo.


Ora, non posso qui celare il disappunto, visto che partecipo regolarmente al Gay Pride, sono contro il razzismo e per i diritti dei diversamente abili. Quello che però complicava la situazione era che colui che inveiva contro i gay era su una carrozzina, il secondo aveva rossetto sulle labbra e le unghie laccate ed il terzo era  un Rom.

Io, giovane educatore inesperto non avrei saputo da dove cominciare, mentre serafico, Farlock, si inserì al centro della contesa, attirando su di se lo sguardo dei tre.

- La vostra terminologia mi sembra del tutto inadeguata, disse, senza interrompere il contatto visivo, guardate me, io sono un Educatore Professionale, secondo voi utilizzerai mai insulti banali come i vostri?

- Ha ragione! Disse il diversamente abile.
- In effetti ... aggiunse il gay
- Bravo Gagiò! concluse il Rom.

Poi la tregua finì e i tre ripresero a fronteggiarsi con le stecche appena divelte dal Calcio Balilla.

- Tu! Faccia da educature! Disse il primo
- Vaffa l’educatore professionale! Inveì il Gay sul Rom
- Tua mamma fa l’Educatrice! Fece il Rom al carrozzato.

Il caso era brillantemente risolto.
- Elementare Watson, possiamo andare. Disse Farlock
Incassammo la parcella  e inforcammo di nuovo la Graziella.
[Blanqui]

sabato 7 dicembre 2013

Totem&Tabù: #soldi #1 L'operatore sociale e il suo perverso rapporto con il denaro

Marilyn Monroe conta i dollari
Non è una questione di soldi 
- Non mi interessano i soldi
- Non lo faccio per i soldi

Operatore e operatrice sociale, scagliati la prima pietra in testa se nella tua vita non hai mai pronunciato una di queste frasi.

Se TU non fai NIENTE per i SOLDI, perchè i SOLDI dovrebbero fare QUALCOSA per TE?



[Cub@linda]





venerdì 6 dicembre 2013

#socialpanettone #2

Si avvicina il Natale… l’operatore sociale ha, come sempre, le tasche vuote, sa che non prenderà la tredicesima, lo stipendio è sempre in ritardo e anche quest’anno non potrà comprare neanche un panettone, ma non si scoraggia, ha sempre un alibi alla propria MISERIA:
<Il Natale è simbolo del Capitalismo!!! Ed io NONCISTO!!!>

giovedì 5 dicembre 2013

Pubblicità Progresso #2


Ogni ora in Italia almeno dieci operatori sociali dicono “facciamo un Brainstorming” a degli innocenti.


Ogni settimana diverse centinaia di équipe si riuniscono e invocano il maligno con formule arcane tipo “facciamo rete”, “innestare l’effetto moltiplicatore”, “contrastare l’effetto NIMBY”


Ogni mese migliaia di operatori sociali si incontrano per gettarsi addosso chilate di merda sotto gli occhi esterrefatti di uno di loro a cui questa pratica è vietata e che tutti chiamano “supervisore”


Puoi fare molto per arrestare questo scempio!
Aiuta un operatore sociale a smettere!


- clikka mi piace sulla pagina Facebook "dissociamoci dal sociale"
- condividi questo post
- se hai tra gli amici un operatore sociale fagli conoscere #DissociamociDalSociale.

Peppe Russo faceva il mediatore di comunità, ora fa il pizzaiolo. Quest'anno festeggia il quarto anniversario da quando ha smesso. "Mi faccio un gran culo ma poi penso che non devo più pronunciare la parola Empowerment e sono felice"

Letizia Brambilla lavorava in una casa famiglia. Ora è disoccupata e vive di sussidio.
"Ora dormo tutte le notti nel mio letto e Mi sveglio tardi quasi tutte le mattine, tranne  quando vado ai servizi sociali per l'assegno. L'assistente sociale che mi segue mi fa pena, è così triste. Sto cercando di far smettere anche lei"






[Blanqui]

martedì 3 dicembre 2013

#Perversionemassima #lapresaincarico. Offerta Promozionale del Sociale: Prendi 1 te ne carichi 30!

uomo che si carica pesi sulla schiena


È tempo di regali, tra poco ci saranno i saldi, negli outlet tutto al 50%, la confesercenti è preoccupata per il calo degli acquisti, ma c'è qualcosa che non teme gli alti e bassi del mercato ed è in promozione tutto l'anno, caro operatore sociale, un'offerta dedicata solo per TE: la PRESA IN CARICO !

Prendi 1 problema e te ne carichi 30!
Facciamo che tu lavori in un servizio di orientamento e formazione lavorativa per persone disabili, caro operatore sociale, e ti presentano un nuovo utente, uno splendido ragazzone di 110 kg che ha solo qualche lieve difficoltà di tipo cognitivo e ha bisogno di un lavoro.

Tu dici: "Bene! Non ti preoccupare, ragazzone mio! Troveremo un posto di lavoro adatto a te!
Ma le aziende chiudono o subbappaltano le commesse a decine di microcooperatve per sfuggire all'obbligo di assumere disabili e il lavoro non si trova, e il problema è tuo, operatore sociale

Ma tu non demordi perchè sei un educatore e sai che al centro di tutto c'è la persona e dici : " Insieme riusciremo a riconoscere e valorizzare i tuoi punti di forza, ragazzone mio!" E il primo punto di forza il ragazzone te lo mostra subito quando, presentandolo al resto del gruppo, ti fracassa la porta con un pugno, butta giù il distributore delle merendine e si divora 18 fiesta con confezione incorporata.
Così capisci che oltre le suddette difficoltà cognitive dovrai prenderti carico anche di qualcos'altro, e cerchi di contattare il medico di famiglia perchè temi che il ragazzone possa avere il diabete, ma il medico ti dice che ha segnalato il caso al dipartimento di salute mentale di zona, perchè il ragazzone ha cercato di addentare anche lui, con camice incorporato, e lui non è in grado di affrontare il problema. E allora contatti il servizio di salute mentale ma scopri che non lo seguono più, perchè ha rotto un vaso in testa allo psichiatra e non si presentava agli incontri. Il problema ora è tuo, operatore sociale. 

 Tu non ti lasci scoraggiare e cerchi di parlare con la famiglia, e vieni a sapere che la madre è anziana e immobilizzata a letto e avrebbe bisogno di assistenza domiciliare ma il servizio non c'è perchè il Comune ha tagliato i fondi alla Cooperativa . Il problema ora è tuo, operatore sociale. E così ti metti alla ricerca del padre, ma questo se ne è andato 30 anni prima , senza più dare traccia di sè. C'è però uno zio, che scopri, ha 7 denunce sulle spalle per violenza sessuale ma non è mai stato arrestato, e c'è il rischio che continui ad abusare del nipote, e il problema ora è tuo, operatore sociale

 E tu ti dici : "Cazzo! Ma ci sarà qualcuno in questo mondo con cui posso fare #rete ( ATTENZIONE FARE RETE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE) per aiutare il mio ragazzone! ".  E trovi alla fine una volontaria della parrocchia, che ha seguito il ragazzone all'oratorio quando era bambino. E appena ti presenti la volontaria scoppia a piangere e ti racconta di essere disperata per il figlio tossicodipendente, che le ruba ogni giorno un pezzo di argenteria ed è stato arrestato 10 volte e pestato dai poliziotti 9 e ti chiede se oltre al ragazzone potresti occuparti anche di lui, che lei non sa più che pesci pigliare, e il problema ora è tuo, operatore sociale.

E alla fine della giornata, stanco ma soddisfatto per aver preso in carico "globalmente" il tuo utente con qualche difficoltà cognitiva, torni a casa sapendo di essere responsabile di trovare soluzioni anche a: 1) politiche del lavoro; 2) interventi per la salute mentale; 3) assistenza domiciliare persone non autosufficienti;  4) sicurezza pubblica;  5) costruzione di sistema welfare;   6) lotta alla tossicodipendenza .
 E se non ci riesci la colpa sarà solo ed esclusivamente tua, operatore sociale.

 E non ci dormi la notte e cominci ad avvertire dei leggeri attacchi di panico e a volte hai voglia di prendere a pugni la porta e divorarti 18 merendine. Ingrassi e ti viene il diabete. E il problema è tuo, operatore sociale.
[Cub@linda]

lunedì 2 dicembre 2013

#Perversioni #12 CHI E' IL PIU' BUONO DEL REAME?

Solo un’altra categoria umana riesce a far sentire l’operatore sociale una vera merda per avere il coraggio di chiedere denaro in cambio del proprio lavoro:
 IL VOLONTARIO!!
Questa specie antropica si aggira indisturbata nei servizi  a distribuire AMORE e COMPASSIONE ed a volte DENARO a tutti tranne che te operatore sociale. Ti osserva con sospetto,  con sufficienza, ma soprattutto non capisce perché dopo che sei stato tutto il giorno a pulire culi e a spingere carrozzine NON SALTI DALLA GIOIA!!!


domenica 1 dicembre 2013

SocialPanettone #1



E' quasi Natale.
In questo periodo sono tutti più buoni.
Tranne l'Operatore Sociale.
Lui è più buono tutto l'anno.
E guarda il Natale con diffidenza. Si dice: "Ma guarda tutti 'sti dilettanti! Chi li ha sciolti?"

Per dimostrare in pieno la sua competenza professionale l'operatore sociale da il meglio di se.
Il turno della notte del 25 o di quella di Capodanno è un grande classico. Facile  se si lavora in un servizio residenziale (qualcuno deve pur farlo).
Il vero virtuosismo però, quello che ti lascia in bocca per più lungo tempo il conturbante gusto  della perversione, è trascorrere le festività nell'insalubre sede della propria organizzazione a scrivere progetti.

Chi non arriva a tanto si diletta comunque con il marcare la differenza dai comuni mortali alla ricerca di Natali alternativi (anche perchè un Natale classico metterebbe l'operatore sociale per l'ennesima volta di fronte ai suoi problemi di reddito)
Dall'improbabile ripristino della  pagana "festa del sole invitto" (per gli operatori sociali laici) al ritorno "all'autentico senso della Natività" (per gli operatori religiosi).

E mentre i figli dei normodotati, al ritorno a scuola, sfoggiano cellulari e consolle nuovi fiammanti, il figlio di operatori sociali, dopo aver passato le festività con i nonni, (i genitori erano di turno) alla puntuale infame domanda della maestra  "Cosa vi ha portato Babbo Natale?"
Risponderà frustrato: "Un  fratellino adottato a distanza".
La maestra, celerà grossolanamente lo scandalo e loderà ipocritamente l'iniziativa,
il piccolo si rifugerà nel mondo della sua fantasia dove ha un laboratorio sotterraneo, simile alla bat-caverna, dove progetta e realizza le più incredibili armi di distruzione di massa.
[Blanqui]